Atti di Guerra affronta le guerre contemporanee nascoste e invisibili che la nostra società non vede o non riconosce come tali. La violenza gratuita di un episodio di bullismo e il corpo della donna come territorio di conquista sono i temi d’indagine dei due atti unici che compongono lo spettacolo, frutto di un lavoro corale di scrittura scenica. Quattro attori in scena, i loro corpi, il suono, la luce e la parola. Due tensioni diverse. Da una parte la volontà di rimanere aderenti, nella narrazione, agli atti di violenza evocati in scena, senza abbellimenti e senza effetti speciali. Dall’altra la tensione a un linguaggio teatrale lontano dal realismo che renda possibile osservare la violenza della realtà attraverso una lente d’ingrandimento, capace di isolare i dettagli con sguardo chirurgico.
Per il tipo di linguaggio utilizzato, lo spettacolo è consigliato dai 16 anni in su.
QUADRO I – UN ANGOLO DI BUIO
I protagonisti del primo quadro sono due adolescenti che si frequentano di nascosto perché nessuno deve sapere che stanno insieme. Si danno appuntamento in un parchetto dove, tra giochi, baci e provocazioni si fa buio. Con il buio il parco diventa territorio di guerra di una gang del luogo. Il capo e i suoi ragazzi si divertono con la coppia e quello che inizia come un gioco diventa ben presto un ultimatum: “con noi, o contro di noi”.
QUADRO II – LA REGOLA DEL BRANCO
Il secondo quadro è ambientato nella cucina di un appartamento in affitto. Tre anonimi trentenni, per passare il tempo, ordinano su internet una escort a domicilio per un’orgia low cost. Lei ha un protocollo da seguire e nasconde un segreto che i tre sperimenteranno sulla loro pelle. Così, amplesso dopo amplesso, il corpo di questa lei, senza nome né storia, diventa territorio di battaglia di fantasmi, paure, ossessioni e desideri.